Da clienti ad abbonati
Al centro della subscription c’è l’idea che la felicità del cliente non sia legata alla proprietà ma all’utilizzo. Un’idea sempre più diffusa.
A confermarlo sono i numeri. Dal 2012 al 2020 i ricavi delle aziende che si basano sulla subscription sono cresciuti del 403%.
Nello stesso periodo, le vendite delle società che fanno parte dell’indice S&P 50, sono aumentate, invece, del 30%.
E il futuro? La banca d’affari GP Bullhound prevede che l’economia degli abbonamenti crescerà del 10-15% all’anno in 15 anni.
Le ragioni del boom e i vantaggi per le imprese
I motivi principali di questo incredibile successo sono due: lo sviluppo tecnologico che consente a qualsiasi azienda di accedere a questo modello e il cambiamento delle abitudini di acquisto dei consumatori che preferiscono l’utilizzo al possesso, l’abbonamento alla proprietà.
Questo modello consente alle imprese di avere flussi di entrate prevedibili e ricorrenti. È una logica che, sul lungo termine, permette anche di ridurre i costi.
Secondo Zuora, le aziende che hanno puntato sulla subscription hanno registrato risultati fino a 5 volte superiori rispetto ai concorrenti. Inoltre, un modello che si basa su una relazione a lungo termine permette di studiare i clienti e di effettuare gratuitamente ricerche di mercato. Per modulare l’offerta e prevedere come cambieranno i gusti dei consumatori.